giovedì 13 ottobre 2016

Step 04: I colori nel mito


IL COLORE COME FUNZIONE MAGICA

Nelle diverse civiltà l'insieme dei colori ha sempre avuto un'attrazione particolare, visto come fenomeno legato al possesso di poteri magici...l'arcobaleno ad esempio rappresentava il ponte che legava la sfera spirituale del mondo, l'alto, e quella materiale, il basso; esempi ne sono la Dea Iris e la Genesi (dove l'arcobaleno costituisce l'emblema del patto tra Dio e gli uomini stabilito alla fine del Diluvio).
Sulla terra la corrispondenza di tale luminosità era custodita nelle pietre preziose, che quindi erano viste ed utilizzate come cariche di poteri. L'uso esoterico dei colori, che avevano funzione decorativa, simbolica e magica, in Mesopotamia si esplicava nello Ziqqurat, tempio dedicato alla divinità, a base quadrata, nel quale ogni piano era di colore diverso e dedicato ad un pianeta differente, i quattro angoli dell'edificio erano orientati verso i punti cardinali (visione degli astri come determinazione del destino).
In Egitto il colore rappresentava l'essenza stessa delle cose; il sacerdote era il sommo conoscitore di magia, medicina e conoscenza del sacro; la scrittura geroglifica era in inchiostro nero per valenze positive, in rosso per quelle negative.


IL ROSSO

Sono molteplici i vocaboli che in antichità lo denotavano, a seconda di gamme e gradazioni: porpora, scarlatto, kèrmes, blatta, giacinto, ametista… la maggior parte dei quali avevano una origine comune, derivavano dalla parola 'sangue'.
Per quanto riguarda i materiali di reperimento di tale tinta, l'ematite rossa era un rosso minerale di facile reperimento, le ocre ferrose (utilizzati entrambi per colorare gli scheletri in usi rituali, uniti a grassi animali per le pitture rupestri); le sostanze vegetali, per la tintura di tessuti, erano svariate: bietolone, spinacione, succo di mirtillo, caglio di palude, robbia.
Nel XVII secolo a.C. i Cretesi scoprirono l'estrazione della porpora dalle "murex" e la tramandarono ai Fenici; in Egitto era utilizzato l'henné per la tintura dei capelli, del corpo e dei tessuti fino all'avvento della porpora; gli Ebrei utilizzavano il kèrmes (dagli insetti delle bacche di quercia) e con la porpora vestivano i re; i Greci avevano kèrmes e robbia, poi subentrò la porpora negli abiti degli dèi, degli eroi perché migliori di tutti; i Romani vestivano i re di tale colore per poi estendere tale permesso e lusso anche ai magistrati ed agli alti funzionari.


Il rosso in generale veniva usato nell’antità come:
  • colore della vita, della vigorìa e della forza;
  • colore apotropaico e catartico;
  • colore della regalità, della potenza e del lusso;
  • colore della guerra;
  •  colore degli Inferi e della distruzione;
  • nell'uso funerario.

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